I deployment sono una rottura di scatole.

Sei da solo o in un team piccolo, hai side project, lavori per clienti, hai tool interni. E finisci sempre a fare la stessa cosa: comandi Docker che non ti ricordi mai, chiavi SSH sparse ovunque, config di nginx che non funzionano mai al primo colpo, certificati SSL che scadono sempre di domenica sera. Anche solo per far girare un'app Node o un Postgres ci vogliono ore. HTTPS, log che hanno senso, deploy automatici che non si rompono. E se il progetto cresce davvero, con traffico vero, ti ritrovi sepolto da YAML di Kubernetes che sembrano geroglifici.

Ci sono passato troppe volte.

Ma non deve essere per forza così. Con strumenti come Coolify si può sistemare la cosa.

Il problema è semplice (sulla carta)

Quando ci pensi, gestire deployment non è così complicato. Per una web app le operazioni sono quattro:

  • fai il deploy (hai pushato il codice)
  • aggiorni l'app (nuova versione da Git)
  • scala/fai backup (più traffico e sicurezza dei dati)
  • cancelli o sposti l'app (hai finito o cambi infra)

Il punto è che devi farle bene. Per questo i grossi usano Kubernetes. Non puoi permetterti che il tuo side project si pianti perché hai sbagliato una porta o il certificato è scaduto. Vale per le app, per le API, per i database. Quelle poche operazioni devono funzionare in modo semplice e sicuro.

Con Coolify ci riesci spendendo molto meno, in modo organizzato, tutto self-hosted.

Due cose diverse

Coolify e Kubernetes non sono la stessa cosa.

Coolify è una PaaS self-hosted che gira su Docker. Ti dà un'interfaccia per deployare app, database e servizi su uno o pochi server. Push su Git e parte tutto: SSL automatico, backup, monitoring. È tipo Heroku ma sul tuo VPS o homelab. Gestisce lui Docker Compose, Traefik e certificati. Tu scrivi codice, non YAML infrastrutturali.

Kubernetes è un orchestratore di container. Schedula i pod sul cluster, fa autoscaling, self-healing, ottimizza le risorse. Non è una PaaS—sono i mattoncini base su cui costruisci con Helm, ArgoCD, Ingress. È perfetto per ottimizzare un monolite grosso o tanti microservizi.

Risolvono problemi simili: far girare container con HTTPS, log e automazione. Ma Coolify è una dashboard veloce per le app. Kubernetes è un control plane per scalare ed essere efficienti.

Quando uso Coolify

Uso Coolify per tanti progetti piccoli. Tanti.

Colleghi un repo Git, scegli un template (Node, Python, Postgres, Redis), metti le env var e Coolify gestisce deploy, domini e rollback su un VPS solo. Niente setup di cluster, niente CRD—solo 10 app su un server con isolamento, backup automatici su S3 e terminal in tempo reale.

Per indie hacker, agenzie o chi ha side project sparsi, questo batte sia Docker fatto a mano che PaaS a pagamento. Push to deploy, PR preview, condivisione team. Tutto senza vendor lock-in.

Kubernetes qui è overkill. Perché gestire nodi e RBAC per progetti buttati là quando Coolify ti dà il 90% dei vantaggi con il 10% della fatica?

Quando vince Kubernetes

Kubernetes vince quando hai un progetto grosso. Uno solo, ma grosso.

Hai una cosa seria in produzione—microservizi, code, stateful set con traffico a picchi—e Kubernetes distribuisce CPU e RAM tra i nodi, fa autoscaling dei pod in base a metriche, ottimizza request e limit e ti taglia i costi cloud del 30-50%. Gestisce i failure, fa deploy canary, isola i tenant a scala.

Coolify non ci arriva: è Docker su uno o pochi server, non un fleet manager. Ma se hai un monolite che deve rispettare SLA stretti e ottimizzare risorse? Kubernetes è il substrato sicuro e ottimizzabile che nessuna PaaS ti può dare.

Quando ottimizzi risorse a quella scala ogni percentuale conta.

Quello che ho imparato

Io uso Coolify per i miei progetti personali. Non è perfetto, ogni tanto qualcosa si rompe lo stesso, ma mi fa risparmiare ore. E quando devo lavorare su roba aziendale seria, con requisiti veri di scala e affidabilità, torno su Kubernetes senza pensarci.

Non è questione di quale sia meglio. È questione di usare lo strumento giusto. Se hai 10 side project e un VPS, Coolify ti salva la vita. Se hai un prodotto con traffico vero e budget per l'infra, Kubernetes è quello che ti serve.

La cosa bella è che adesso puoi scegliere. Prima per i piccoli progetti l'unica era spendere troppo su un PaaS o farsi male con Docker a mano.

Tu come gestisci i tuoi deployment?