Uso lo stesso MacBook da 3 anni. Lo stesso iPhone da 4. Le cuffie che ho costano €100 ma reggono il confronto con modelli da €300. Il Mac non è il top di gamma ma gira modelli AI locali senza problemi.

Non è fortuna. È ricerca. A volte ossessiva, probabilmente eccessiva. Ma mi ha insegnato una cosa: c'è sempre quel punto dove paghi il doppio per il 10% in più. E lì mi fermo.

Il problema con l'hardware "migliore"

Per anni ho seguito le news per l'ultimo modello di MacBook, l'ultimo iPhone. La tastiera meccanica definitiva. Il mouse più veloce.

Il risultato? Tanta spesa e poca soddisfazione. C'era sempre qualcosa di meglio in uscita. Sempre un compromesso che non mi andava giù.

Poi ho capito una cosa semplice: non stavo cercando il migliore. Stavo cercando quello giusto per me. E non è la stessa cosa. Cosa ho deciso di partire dall'esigenza, dalla motivazione, anziché prendere spunti dal mercato.

Ho iniziato a chiedermi: questo hardware mi sta limitando adesso? Se la risposta era no, non compravo. Se la risposta era sì, compravo, ma non il top. Compravo quello che eliminava il limite, senza pagarci sopra il 100% di premium.

L'idea è prendere l'80% del risultato pagando il 20% del prezzo. Ok, non sempre funziona così, ma ci si prova. E quando ci riesci, quel setup dura anni.

MacBook Pro 14" M1 Max: un computer per tutto

Il cuore del mio setup è un MacBook Pro 14" M1 Max con 10 core (8 performance, 2 efficiency), GPU da 24 core, e 32GB di RAM. Non ho preso il top di gamma. Ho scelto questa configurazione perché mi dava ottime performance grafiche senza il premium del modello più spinto.

Per come lavoro io va bene. Compilo progetti TypeScript corposi, faccio girare Docker, ogni tanto testo modelli AI in locale. Ci gioco anche. Non ho problemi di performance.

Ho fatto un compromesso sul disco interno: ho preso il taglio più piccolo e uso un SSD esterno Sabrent da 1TB quando sono alla scrivania. È collegato alla docking station, quindi lo monto una volta e poi mi dimentico che c'è. Se domani mi serve più spazio, compro un altro SSD. Non devo cambiare computer.

La maggior parte delle mie cose sono su Git o nel cloud. Il disco locale lo uso per progetti attivi e cache. Il resto sta altrove.

Uso questo computer per tutto. Lavoro e vita personale coesistono sullo stesso device. Sono freelance, quindi per me non c'è una linea netta tra le due cose. Progetti client, side project personali, mail e videogiochi: tutto qui.

iPhone 12 Pro Max: ancora valido dopo 4 anni

Il mio iPhone 12 Pro Max ha 4 anni e l'ho preso usato. La batteria regge ancora bene, le app girano senza problemi. Non ho trovato motivi concreti per cambiarlo.

È il mio strumento in mobilità. Si sincronizza con il Mac per note, calendario, email. Prendo appunti al volo, rispondo a mail, controllo il calendario. Quando torno alla scrivania, tutto è già sincronizzato.

La parte più utile è SSH. Se c'è un problema su un server, mi connetto dall'iPhone e risolvo. Non devo correre a casa per aprire il laptop. Mi ha salvato qualche volta.

Monitor e periferiche: trovare il sweet spot

Se passi 8+ ore alla scrivania, le periferiche contano.

Il monitor è uno Xiaomi 34" ultrawide. Ho guardato un sacco di ultrawide prima di scegliere questo. Pannello IPS, prezzo ragionevole. Con un ultrawide vedi più codice, salti meno tra finestre.

La tastiera è una Keychron Q1 barebone. Ho preso switch e keycaps separatamente, ci ho fatto qualche modifica. Ora per me è perfetta. Keychron sta in quel punto dove qualità costruttiva e prezzo si incontrano. Non è una custom da €500, ma regge il confronto con tastiere molto più costose.

Il mouse è un Razer Viper Pro Wireless. Leggero, sensore buono, latency bassa. E soprattutto ambidestro. Sono mancino, e sto ancora aspettando che Logitech faccia l'MX Master per mancini. Ci sono mouse più costosi, ma questo fa quello che mi serve.

Il monitor sta su un braccio Arctic a gas. Regolazione fluida, costruzione solida. Regge tranquillamente il mio 34 pollici. Libera la scrivania e ti permette di posizionare il monitor all'altezza giusta. Non devo più preoccuparmi di acquistare monitor regolabili in altezza.

Audio e dock: qui ci ho passato tempo

L'audio è un'altra di quelle cose su cui mi sono fissato. Ci ho passato parecchio tempo.

Il controller è un Behringer UMC22. L'ho preso per il noise floor basso. Tra i controller nella sua fascia di prezzo (e anche sopra), il rumore di fondo è contenuto. Quando fai meeting o registri, la differenza c'è.

Le casse sono Edifier. Buona separazione, risposta in frequenza onesta. Sono monitor da studio, anche se non professionali. Per lavorare con musica vanno bene.

Le cuffie sono Audio-Technica M40x. Queste le ho cercate parecchio. Risposta piatta, costruzione che regge, comode per ore. Reggono il confronto con cuffie che costano tre volte tanto. Le M50x sono più conosciute, ma le M40x hanno una risposta più neutra e costano meno.

Il microfono é un Rode Video Micro. Funziona bene in accoppiata con l'interfaccia audio Behringer (tramite l'apposito adattatore Rode), non é il top per lo studio ma permette comunque di ottenere un audio di qualità buona e lo posso usare anche in mobilità viste le dimensioni contenute.

Come webcam sto utilizzando la mia mirrorless: una Fujifilm X-T200 l'ho presa qualche anno fa per dei video corsi che ho registrato ed allora è stata sempre con me. L'ho collegata poi al setup tramite un Elgato HD60 S e funziona perfettamente sia per registrare video che per video chiamate, che per il pochissimo streaming che ho fatto. Con temperature molto alte e streaming lunghi però capita vada in protezione, mi capita di rado, ma capita.

Lavorando principalmente da remoto, ho trovato ragionevole investire su un audio e video di qualità, ma senza esagerare.

La docking station HP tiene insieme tutto. Un cavo, e hai monitor, SSD, audio, alimentazione. Non é thunderbolt, non ne ho bisogno.

Cosa ho imparato dopo 3 anni

Questo setup ha 3 anni. In tutto questo tempo ho cambiato solo gli switch della tastiera. Nient'altro.

Non perché non potessi upgradare. Ma perché non ne ho avuto bisogno. Il Mac regge ancora tutto. L'iPhone fa quello che deve fare. Le periferiche funzionano.

Vero: probabilmente alcuni componenti di questo setup sono arrivati vicini al loro fine vita utile per me: in particolare devo ammettere che l'iPhone inizia ad accusare qualche rallentamento. Vedremo se il prossimo anno sarà ora di aggiornamenti. Cercherò di farli sempre con lo stesso spirito. Sto anche valutando se ritornare a lavorare su Linux, vista la recente evoluzione dell'hardware. Vorrei provare ancora Android, ma solo se sono garantiti upgrade per almeno 5 anni. Vedremo.

Ho risparmiato? Sì. Ma non è solo una questione di soldi. È anche di tempo. Non passo più weekend a cercare il nuovo pezzo da comprare. Non rivendo più hardware ogni 6 mesi perché "non è quello giusto".

La lezione più grossa: la curva prezzo/performance si spezza sempre. C'è sempre quel punto dove paghi il doppio per poco in più. Trovare quel punto richiede tempo. Probabilmente troppo. Guardo specs, leggo comparazioni, a volte esagero. Ma quando lo trovi, compri una volta e usi per anni.

Non sempre trovi esattamente quello che vuoi. Ma se cerchi abbastanza (a volte troppo), trovi qualcosa che funziona. E che continua a funzionare.

Se vuoi che approfondisca qualche pezzo (come ho scelto le M40x, perché Keychron custom, workflow tra Mac e iPhone) scrivimi. O dimmi cosa usi tu nel tuo setup.